Studi recenti identificano nel microbiota intestinale un importante driver del costante cross-talk tra intestino, cervello e apparato muscolo-scheletrico. I metaboliti microbici intestinali, come gli acidi grassi a catena corta (SCFA), gli acidi biliari (BA) e i metaboliti del triptofano, sono in grado non soltanto di svolgere importanti funzioni a livello gastrointestinale, ma anche a livello del sistema nervoso centrale e nel nostro apparato muscolo-scheletrico.
Gli acidi grassi a corta catenasono, infatti, in parte utilizzati direttamente dalle cellule intestinali e in parte assorbite e dirottate a livello del SNC dove regolano la crescita e lo sviluppo di neuroni e sinapsi, influenzano la morfologia e la funzione della microglia, regolano i livelli dei fattori neurotrofici, aumentano la neurogenesi, promuovono la biosintesi della serotonina e contrastano la neuroinfiammazione.
Anche l’apparato muscolo-scheletrico possiede recettori specifici per gli acidi grassi a corta catena
in grado di influenzare il metabolismo energetico muscolare.
Uno stato di disbiosi intestinale può, pertanto, essere responsabile di una non adeguata funzionalità dell’asse intestino-cervello-muscolo dovuti all’instaurarsi di importanti e cronici squilibri microecologici associati ad aumento della permeabilità della barriera intestinale e alterata produzione di metaboliti microbici.
Il quadro infiammatorio ingravescente che ne consegue avrà ripercussioni importanti sul sistema
nervoso centrale che sull’apparato muscolo-scheletrico.
Relatori:
Dott. Claudio Spadavecchia
Osteopata
Clinica di Osteopatia
Take Care Poliambulatorio Milano Bicocca
Dott. Andrea Maglioni
Dottore in Farmacia
Docente in numerosi corsi di formazione sul microbiota